I social media diventano, sempre più spesso, un mezzo per riempire i nostri momenti di relax.
Infatti, non appena si ha qualche momento libero, in attesa dal medico, in coda alla posta o semplicemente in pausa pranzo, la tentazione è quella di estrarre il cellulare e dare un'occhiata ai tanti social che ci permettono non solo di mostrare al mondo la nostra vita ma, soprattutto, di spiare (più o meno in incognito) la vita degli altri. Se, agli albori di queste nuove tecnologie, tutto ciò veniva vissuto come un momento di divertimento, oggi come oggi, purtroppo, la psicologia ha iniziato ad occuparsi attivamente della patologia che viene riconosciuta come una vera e proprio dipendenza da internet e, più nello specifico, dai social media.
Internet: compagno onnipresente nella vita quotidiana
Le nuove tecnologie ben si adattano alla vita di tutti i giorni e, nel corso degli anni, hanno visto modificazioni molto importanti.
Basti pensare al cellulare che, se un tempo era limitatamente utilizzabile per le chiamate e la messaggistica, oggi è un vero e proprio strumento multifunzione che permette di controllare agenda e appuntamenti, scattare e condividere foto, connettersi con l'altra parte del mondo (a costo zero – o quasi!), giocare, guardare e fare video e chi più ne ha più ne metta.
Tra le tante attività che si possono svolgere con il telefono cellulare, sicuramente i social network hanno un ruolo preponderante: WhatsApp, Messenger, Facebook, Instagram, Twitter e tanti altri, meno noti ma in progressiva via di diffusione, sono indubbiamente le irrinunciabili applicazioni che vengono installate sullo smartphone non appena lo si acquista.
Ogni social consente, in base alle proprie peculiarità e caratteristiche, di connettersi con l'altro in maniera differente e di interagire con il resto del mondo a tempo zero, condividendo non solo messaggi di testo, ma anche vocali, foto e video di qualsiasi momento della giornata.
La dipendenza da social media
La dipendenza da social media è particolarmente diffusa soprattutto nei giovani che, avendo a disposizione maggior tempo libero, interagiscono moltissimo con questi strumenti, isolandosi dalla realtà e vivendo una vita parallela e virtuale che mal si sposa con il benessere psicofisico.
Il risultato è che, se da un lato le nuove tecnologie possono aver incrementato il potenziale di apprendimento e di creatività, dall'altro il 5% dei giovani sembra essere completamente soggiogato dai social e mostra disagi più o meno evidenti che minano, e peggiorano sensibilmente, il loro stato di salute.
Cinque sintomi di dipendenza da social media
Psicologi e psicoterapeuti hanno indagato a lungo sulla dipendenza da social media e hanno catalogato una serie di sintomatologie.
Fra tutte la prima, e la più preoccupante, sembrerebbe essere la depressione e l'ansia. Si tratta di una condizione che si concretizza a seguito di una visione distorta della realtà, resa possibile dai milioni di foto e video che vengono condivisi sul web, mostrando la parte migliore della medaglia. Immagini di vita felice, spensierata e assolutamente positiva influisce negativamente su chi visiona queste foto, aumentando il suo senso di inadeguatezza e di fragilità e determinando, non troppo alla lunga, uno stato depressivo e ansioso.
Da qui emergerebbe anche un altro preoccupante sintomo correlato alla necessità di curare spasmodicamente la propria immagine, tanto da essere completamente insoddisfatti del proprio corpo (tendenza che spicca soprattutto tra le teenager). Il doversi (e volersi) quotidianamente raffrontare con le immagini provenienti dai social, causa un netto abbassamento dell'autostima, tanto da credere di pensare, anche in giovanissima età, di ricorrere alla chirurgia estetica.
Al contempo, uno dei maggiori campanelli d'allarme è la mancanza di sonno: i social addicted dimostrano di essere inconsapevolmente incapaci di staccare la spina e far riposare il cervello. Il risultato è un sonno poco, o per nulla, ristoratore, spesso intervallato da risvegli atti a controllare i messaggi sui social.
In ultima istanza, non per importanza, il vero problema è rappresentato dal cyberbullismo che determina depressione, ansia e isolamento, portando ad un peggioramento delle performance scolastiche oltre che uno squilibrio dal punto di vista psicologico. Quest’ultimo problema non è assolutamente da sottovalutare e, cronache nere relativamente recenti, hanno evidenziato come, il negativo effetto dei social possa portare a tragedie inaspettate e ingiuste.