Cos’è un server virtuale
Occuparsi di un sito Internet significa andare sul concreto, ma non solo. Devi avere a che fare pure con strumenti tanto utili quanto “invisibili”…
Un tempo forse ci sarebbe sembrato un concetto astruso, poco attendibile, sotto certi aspetti farneticante: un’apparecchiatura che fisicamente non esiste atta a regolare il funzionamento di un sistema. In epoca di computer, smartphone e Internet non è più così strano, e la spiegazione del funzionamento di un server virtuale VPS, materia peraltro ben conosciuta da Giga.it, può essere affrontata con maggiore serenità, senza esser presi per visionari.
Che vuol dire virtuale
Se non hai familiarità con termini come storage, RAM (Random Access Memory) o CPU (Central Processing Unit) forse è perché hai l’abitudine di usare tali componenti hardware come se fossero dei software, cioè in versione virtuale, quindi più semplice. Unitamente alle schede di rete e all’hard disk, questi strumenti possono perciò accogliere sistemi operativi di facile utilizzo (per il neofita in particolare). E lo stesso vale per l’acquisizione di diramazioni e applicazioni accessorie.
Definizione di VPS
Tuttavia ancora non ci siamo imbattuti nel “protagonista” di questo articolo, per l’appunto il server virtuale VPS, altrimenti detto Virtual Private Server (da cui la sigla). Naturalmente è un server, come avrai già intuito, ma di che genere?
La virtualizzazione è la chiave di volta di questo “apparecchio invisibile”: la sua “impalpabilità” si manifesta nel fatto che è connesso al web, il che gli permette di inglobare programmi non troppo complicati, di personalizzarli a piacimento dell’utente e di non dover passare obbligatoriamente attraverso il provider per ottenere gli scopi desiderati.
Vantaggi pratici
Disporre di un server in rete equivale quasi ad averne uno tutto per sé. Infatti, se opti per questa soluzione avrai comunque il tuo CPU, una RAM dedicata, le cartelle che ti occorrono organizzate come preferisci. Rispetto a un server normale sono garantiti il costante allacciamento elettrico, il continuo collegamento a Internet, i backup periodici che si traducono anche in una riduzione dei costi. Inoltre, stiamo esaminando una risorsa che si rivela estremamente duttile in caso di modifiche, configurazioni e adattamenti.
Allora non cambia nulla tra un server fisico e uno virtuale?
Non esattamente. Puoi trovare la principale differenza leggendo fra le righe, più sopra. Infatti, se da un lato le caratteristiche di un VPS non sono da meno di quelle di un server vero e proprio, non dimenticare che è di uno spazio condiviso (anche se in rete) che stiamo parlando.
Però, è bene ribadirlo, a te non spetta la “fetta” di un macchinario, bensì un’area (per quanto immaginaria) esclusiva, che è solo tua e resterà tua, senza i pericoli di guasti che attanagliano qualsiasi macchinario.
Per farla breve, mentre in una struttura meccanica saresti il titolare esclusivo degli hardware in esso contenuti e dei software che ti permettono di interagirci, nel web l’hardware è a beneficio di più clienti, ma il software che ti viene offerto non verrà mai maneggiato da nessun altro.
E il famoso cloud?
A questo punto, avrai sviluppato un’ulteriore, legittima curiosità: tutto questo ha a che fare con il sempre più gettonato cloud?
Sì e no. Un VPS ti dà grande autonomia, soprattutto nel momento in cui devi aumentare o diminuire le dimensioni o la mole dei tuoi dati. Eppure alcuni limiti, in termini di autonomia nei confronti del provider, ce li ha.
A parte che la parola “virtuale” ne include la tecnologia, il cloud, che in un certo senso designa una particolare e moderna declinazione tecnica, conta su orizzonti più grandi e una maggiore elasticità.
Permangono le proprietà appena accennate, con la possibilità di modifiche a prescindere da un collegamento diretto, in modo da preservare, all’occorrenza, la velocità d’esecuzione.
Inoltre, un server virtuale genera spese proporzionate al consumo (calcolato perfino al secondo) ed è dotato di un suo provider, grazie all’impiego di strumenti informatici di alto livello. Infine, un cloud fa riferimento a infrastrutture distribuite in varie zone, riprodotte similmente ma non uguali.
Qual è la scelta migliore?
Come sempre, dipende dalle esigenze del singolo, che oltretutto possono anche variare nel tempo. Un volume d’affari che cresce avrà bisogno di più rapidità e di nuove capienze. Per contro, una momentanea situazione di stallo richiederà una contrazione dei mezzi. In ogni caso, la strada virtuale elimina una serie di grattacapi.